By John R. Searle

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Sono esempi di quelle che chiamerò espressioni di riferimento singolari definite (per brevità, "espressioni di riferimento") espressioni come «tu», «la battaglia di Waterloo», «la nostra copia del giornale di ieri», «Cesare», «la costellazione di Orione». viduare o identificare un "oggetto" o "entità" o "particolare" distinto da altri oggetti, a proposito del quale il parlante dirà poi qualche cosa, o porrà qualche domanda ecc. Chiamerò espressione di riferimento ogni espressione che serva a identificare una cosa, processo, evento, azione o qualsiasi altro genere di "individuo" o "particolare".

Possiamo rappresentare queste distinzioni in modo simbolico. 7 Possiamo quindi simbolizzare diversi tipi di atti illocutivi, ad esempio per le asserzioni ! ( p) per le richieste Pr (p) per le promesse A (p) per gli ammonimenti ? (p) per le domande polari 8 1- ( p) e così via. Tranne che per le domande polari, il simbolismo delle domande deve rappresentare funzioni proposizionali e non proposizioni complete, poiché, tranne che nelle domande polari, un parlante che pone una domanda non esprime una proposizione completa.

E nemmeno servirci di espedienti come il concetto di "esattezza" potrebbe esserci di aiuto. Perché, come ha fatto notare Wittgenstein (1953, § 88), l'esattezza è relativa a un certo scopo. quel che a me interessa non è lo sviluppo del loro pensiero di singoli filosofi, ma piuttosto un certo modello di analisi filosofica, di cui le due opere citate sono esempi notissimi e influenti. Purtroppo alcuni dei cambiamenti non sembrano essere dei miglioramenti. Quine dà questa definizione dell' "analiticità stimolo": «Chiamo una frase analitica stimolo per un soggetto se questi assentirebbe ad essa, o a null'altro, dopo ogni stimolo (all'interno del modulo)» ( 1960, p.

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