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Ma quando senti la mia mano toccar! e il collo e le guance, si distese accanto a me, mentre l a brace del forno tra veglia e sonno pareva un incendio. Usciva il profumo del pane mescolato alle parole dei primi contadini che scendevano ai valloni, il passo delle pecore e degli asini, e le persone che picchia­ vano sulla porta per il pane ; che s ' era cotto da solo magnificamente. Ma quel miracolo di pane fu l 'ultim o . Dal giorno seguente usciva bruciato, crudo, spor­ co ; giacché io e Amalasunta s ' approfittava d ' am arci quando il padrone m i lasciava il turno.

Perocché, al settimo o all' ot­ tavo giorno, nessuno avanzando d'un metro sull' al­ tro, fu impegnata piu triste battaglia. Il parrocchia­ no ordinò nuove preghiere e infine, credendo vicino il giorno del giudizio, osò persino predicare in tutto quel baccano, con tuono evangelico. Che cosa ne era ora del nostro aitante commis- L'I NTERREGNO 61 sario che, sotto la luce dell'Ordine, sembrava la por­ tasse sul petto, la Legge ? Chiudeva le palpebr�, dopo . aver gettato sguardi affiitti dattorno, come si ntuasse i n una remota camera.

E per rimostranza il ma­ rito una sera si cucinò una pollastra senza darne a nessuno. Soffrii molto. L'udivo masticare, cadergli i bocconi nella pancia, mi girava la testa e gli occhi vedevano un pollo grandissimo. Amalasunta prese il coltello, lo ficcò in un'ala, che il marito s'era con­ servata per ultima, e me la versò nel piatto. Il ma­ rito mangiò ancora qualche minuto. Poi, alzatosi, disse: DOMENICO REA 30 Vattene fuori . » Amalasunta restò al suo posto. E lui continuò : « Allora me ne vado io.