By Antonella Campanini

Tra los angeles caduta dell’Impero romano d’Occidente e l. a. scoperta dell’America intercorrono più di mille anni. In quel pace lunghissimo le tradition alimentari europee, dapprima distanti, inaugurano e sviluppano un dialogo destinato a trasformarle. Grazie alla circolazione di uomini, prodotti, parole e idee, il nostro continente raggiunge una sostanziale unità. Il libro propone un percorso tra ingredienti e ricette, usi e scelte, che vede coinvolti sovrani e contadini, personaggi altolocati – nobili, ambasciatori, vescovi e papi –, scienziati e uomini di cultura, cuochi e artigiani, semplici individui, donne (poche, in realtà), in altre parole los angeles società nel suo insieme. Il cibo, voluto o negato, cercato o rifiutato, universale o locale, costituisce una chiave di lettura del lento processo verso l. a. costruzione di un’Europa culturalmente unita.

Show description

Read Online or Download Il cibo e la storia. Il Medioevo europeo PDF

Best italian_1 books

Lectura Dantis : Purgatorio

This new severe quantity, the second one to seem within the three-volume Lectura Dantis, comprises specialist, concentrated remark at the Purgatorio via thirty-three overseas students, each one of whom offers to the nonspecialist reader one of many cantos of the transitional heart cantica of Dante's detailed Christian epic.

Fictions of Appetite: Alimentary Discourses in Italian Modernist Literature

Fictions of urge for food explores and investigates the classy importance of pictures of foodstuff, urge for food and intake in a physique of modernist literature released in Italian among 1905 and 1939. The corpus tested contains novels, brief tales, poems, essays and performs by means of F. T. Marinetti, Aldo Palazzeschi, Massimo Bontempelli, Paola Masino and Luigi Pirandello.

Extra resources for Il cibo e la storia. Il Medioevo europeo

Sample text

Pane, vino, olio come alimenti fondanti, dunque. La tavolozza alimentare del cristianesimo, tuttavia, non si limita a questi elementi, è anzi sorprendentemente ampia. Tutto ha inizio da un episodio degli Atti degli Apostoli (10,10-15): protagonista è Pietro, che sogna una tovaglia calata dal cielo e una voce che gli intima di uccidere e mangiare gli animali – impuri secondo la legge ebraica – che su di essa si trovano. Pietro reagisce opponendosi, per mantenere fede alla legge, ma la voce replica: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano».

Grazie alla circolazione di uomini, prodotti, parole e idee, il nostro continente raggiunge una sostanziale unità. Il libro propone un percorso tra ingredienti e ricette, usi e scelte, che vede coinvolti sovrani e contadini, personaggi altolocati – nobili, ambasciatori, vescovi e papi –, scienziati e uomini di cultura, cuochi e artigiani, semplici individui, donne (poche, in realtà), in altre parole la società nel suo insieme. Il cibo, voluto o negato, cercato o rifiutato, universale o locale, costituisce una chiave di lettura del lento processo verso la costruzione di un’Europa culturalmente unita.

Il silenzio quasi millenario non corrisponde a una stasi nello sviluppo o nell’evoluzione, ma piuttosto nella produzione, o quantomeno nella conservazione, dei testi. Di fatto la scrittura culinaria degli ultimi due o tre secoli del Medioevo appare completamente diversa dai suoi lontani precedenti: alcuni ingredienti che svolgevano una funzione di rilievo nella cucina romana – il garum, per esempio, salsa a base di pesci marinati utilizzata in numerosissime ricette – sono stati accantonati e dimenticati, mentre altri si sono aggiunti e sono divenuti comuni, resi disponibili dai traffici commerciali e dallo sviluppo dei mercati o favoriti dall’individuazione di nuove tecniche.

Download PDF sample

Rated 4.28 of 5 – based on 40 votes