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La mia porta la trova chiusa oggi, domani e domani l’altro». Il giorno dopo Renzi richiama Cioni: «Ascolta due cose al volo: alla Sonia quel messaggio che mi avevi detto ieri gliel’ho fatto dare in modo molto brutale». », s’informa Cioni. Renzi: «Al suo capo… e a voce tramite Filippo Vannoni, che me l’ha portata a pranzo una settimana fa». Avversari, Cioni e Renzi? Sì, ma con interessi comuni, come spiega Cioni in un’intercettazione: «O vinco io o vince Renzi e va bene... o vince la Lastri ed è un disastro...

Bacci: «Un’ora mi va bene… un’ora mi va bene… lui». Fusi: «Vuole dire che si va nell’orario che non ti vola... per andare a Milano e passare l’Appennino alle cinque e mezzo di sera... con la previsione che c’è non si vola... devo andare anch’io a Milano... ho prenotato il treno per domani mattina». Bacci: «Ho capito… va bene». Fusi: «O se no Andrea... ti pare che non te lo faccia!!... (omissis)». Il Cyberscout tuttavia non ha mai preso quell’elicottero. Così almeno chiarisce il suo portavoce Marco Agnoletti: «Renzi non ha mai chiesto a Fusi o ad altri imprenditori l’utilizzo per fini personali o istituzionali di un elicottero, né lo ha mai utilizzato.

10 In mezzo agli applausi scroscianti per il Cyberscout, si sente l’accento pontormese dell’assessore alla Sicurezza Graziano Cioni, barbuto tribuno della plebe, ipocritamente estromesso dalle primarie dopo lo scoppio del caso Castello. L’inchiesta lo vede coinvolto nell’indagine con l’accusa di corruzione e violenza privata. Alle primarie poi si schiera con Michele Ventura, ex vicesindaco di Firenze a fine anni ’80 (dalemiano tosco-italiano, avrebbe dovuto guidare lui l’associazione Red nel Granducato) ma all’inizio dell’avventura, quando Renzi tentennava ancora un po’ e non decideva a candidarsi, è stato lui, il comunista di Empoli, fra i primi a credere nel ragazzo.