By Kurt Flasch
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Fictions of Appetite: Alimentary Discourses in Italian Modernist Literature
Fictions of urge for food explores and investigates the classy importance of pictures of foodstuff, urge for food and intake in a physique of modernist literature released in Italian among 1905 and 1939. The corpus tested comprises novels, brief tales, poems, essays and performs through F. T. Marinetti, Aldo Palazzeschi, Massimo Bontempelli, Paola Masino and Luigi Pirandello.
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Tuttavia, pur senza addentrarci troppo nella discussione, è certamente plausibile pensare che l’inclusione di vari centri urbani di fondazione cananea all’interno di un unico organismo politico possa aver favorito col tempo il progressivo livellamento degli antichi dialetti locali in un singolo idioma, che avrebbe potuto essere inteso più facilmente fra città vicine del medesimo regno. Allo stesso modo che per la scrittura e l’oralità posta al servizio delle tradizioni storiche e la rielaborazione leggendaria, anche in questo caso si sarebbe trattato di un processo spontaneo, e non dell’effetto forzoso di direttive che la corte di Samaria avrebbe imposto dall’alto.
Questa formulazione leggendaria di una sostanziale uguaglianza tra i due fratelli poteva contribuire a placare l’eventuale malcontento della tribù di Manasse, qualora avesse nutrito dell’astio nei confronti di Efraim per la supremazia politica esercitata dai suoi discendenti. Il mito dei «figli di Israele» ha svolto una funzione strategica necessaria. Ha creato una comunità plurima, immaginando a capo di essa Efraim, il favorito tra i discendenti di Giuseppe, a sua volta figlio prediletto di Giacobbe.
Come presso le realtà politiche di maggior successo, però, l’esercizio del soft power dovette svolgere un compito assai più funzionale a favorire coesione e definizione di un’identità di gruppo rispetto all’uso diretto della forza. Nel corso di poco più di un secolo, le genti che popolavano il regno di Israele svilupparono una memoria storica comune che finì per congiungerle tutte all’interno di una medesima rete di potere, fornendo loro al contempo l’opportunità di riconoscere le rispettive specificità culturali.