By Schirrmacher Frank, L. Lilli
L. a. presenza pervasiva di web e los angeles sua crescita esponenziale degli ultimi anni hanno fatto sì che oggi chiunque abbia accesso a un flusso di informazioni ininterrotto e in continuo aggiornamento. Accanto agli indubbi vantaggi di questa rivoluzione culturale - collaborazione delle comunità on-line, democraticità della produzione, condivisione di contenuti - convive in keeping withò un "lato oscuro": los angeles corsa frenetica in step with fare propria e immagazzinare questa mole enorme di dati sta modificando (e non in meglio) il nostro approccio cognitivo, addirittura l. a. nostra modalità di lettura, che cerca inutilmente di adeguarsi alle capacità e ai ritmi inumani dei motori di ricerca. Il rischio, sostiene Schirrmacher, è quello di disimparare a pensare, a interpretare criticamente: invece di dominare le informazioni, ne siamo travolti e ne diventiamo schiavi. L'uomo deve difendere i tratti peculiari della sua natura, che lo rendono unico e libero: emozione, fantasia, creatività, capacità di ragionamento, concentrazione, talento. Solo riscoprendo l'elemento incalcolabile della mente umana avremo los angeles likelihood di governare, e non di subire, los angeles simbiosi con l'ambiente tecnologico in cui viviamo. Prima che Google ci dica quale concerto andare a vedere, o quale donna sposare.
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This new severe quantity, the second one to seem within the three-volume Lectura Dantis, comprises specialist, centred remark at the Purgatorio via thirty-three overseas students, each one of whom offers to the nonspecialist reader one of many cantos of the transitional heart cantica of Dante's certain Christian epic.
Fictions of Appetite: Alimentary Discourses in Italian Modernist Literature
Fictions of urge for food explores and investigates the classy value of pictures of meals, urge for food and intake in a physique of modernist literature released in Italian among 1905 and 1939. The corpus tested contains novels, brief tales, poems, essays and performs via F. T. Marinetti, Aldo Palazzeschi, Massimo Bontempelli, Paola Masino and Luigi Pirandello.
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Si può copiare e diffondere all’infinito, e anche questo non costa niente. Ma il fatto che sia gratis non significa che non ci sia un prezzo (caro) da pagare. Costa attenzione, come constatò già nel 1971 il premio Nobel Herbert Simon; e una ricchezza di informazioni può provocare letteralmente un’ondata di povertà di attenzione1. A causa dei numerosi nuovi media e della gran quantità di informazioni che trasmettono digitalmente, in molti di noi l’apparato di pensiero e di memoria ha cominciato a cambiare in modo sorprendente.
Brin e Page hanno sostituito i progetti con la grammatica universale della comunicazione digitale, che rende la torre di Lego non solo un oggetto del mondo visibile, ma anche un faro del mondo invisibile dei pensieri. Questo è il cervello che dirige la biblioteca di Babele. L’ultima grande svolta cognitiva dell’umanità non è nata nei laboratori o nei seminari di management, ma nella cameretta dei bambini. E ancora oggi Google, con i colori e i mattoncini sparsi in tutte le filiali del mondo, rende omaggio alla sua grande ispirazione.
Ormai nessuno dubita più che siamo entrati in una nuova era, ma i dubbi su dove ci stia portando crescono di giorno in giorno. La sensazione di smemoratezza e inutilità non è in contrasto con le quantità gigantesche di dati memorizzati quotidianamente; anzi, ne è la conseguenza. Nulla più che venga disperso, e nessuna domanda che resti senza risposta. Secondo una stima della University of California di Berkeley, nel 2003 sono stati archiviati su tutti i supporti di memoria conosciuti, dalla stampa a Internet, cinque exabyte (cinque miliardi di gigabyte) di nuove informazioni.