By Edward W. Said

Muovendo dall'accezione più ampia del termine - orientalismo come
insieme delle self-discipline accademiche che studiano usi, costumi, letteratura
e storia dei popoli orientali - acknowledged affronta l'idea della diversità ontologica
tra Oriente e Occidente ispiratrice di tante pagine di autori diversi e
lontani, da Eschilo a Victor Hugo, da Dante a Marx, chiudendo l'indagine
sul complesso di istituzioni create dall'Occidente in step with esercitare il proprio
dominio sul mondo Orientale.

Show description

Read or Download Orientalismo. L’immagine europea dell’Oriente PDF

Best italian_1 books

Lectura Dantis : Purgatorio

This new severe quantity, the second one to seem within the three-volume Lectura Dantis, includes specialist, centred observation at the Purgatorio via thirty-three foreign students, every one of whom offers to the nonspecialist reader one of many cantos of the transitional center cantica of Dante's distinct Christian epic.

Fictions of Appetite: Alimentary Discourses in Italian Modernist Literature

Fictions of urge for food explores and investigates the classy value of pictures of nutrition, urge for food and intake in a physique of modernist literature released in Italian among 1905 and 1939. The corpus tested contains novels, brief tales, poems, essays and performs by way of F. T. Marinetti, Aldo Palazzeschi, Massimo Bontempelli, Paola Masino and Luigi Pirandello.

Additional resources for Orientalismo. L’immagine europea dell’Oriente

Example text

E' innegabile che simili distinzioni siano spesso state usate per enfatizzare la reciproca estraneità di culture e nazioni, con propositi in genere tutt'altro che ammirevoli. Quando categorie come quelle di «occidentale» e «orientale» sono nello stesso tempo il punto di partenza e quello di arrivo di analisi, ricerche, indirizzi politici (come quelli delineati da Balfour e Cromer), la conseguenza è di solito una polarizzazione dell'esperienza - ciò che è occidentale diventa ancora più occidentale, ciò che è orientale ancora più orientale -, ed è reso più difficile l'incontro umano tra differenti culture, tradizioni e sistemi sociali.

Non è il caso di essere evasivi in proposito. Il drammatico divano tra deboli e forti può essere dissimulato o mitigato, come fa Balfour quando riconosce la «grandezza» delle civiltà orientali, ma nell'insieme l'Oriente è stato percepito - in Occidente, ed è ciò che conta per noi - come un partner debole a livello politico, culturale e persino religioso. Quella percezione è stata espressa in vari modi, alcuni dei quali possiamo riscontrare in Balfour e in Cromer: l'orientale è irrazionale, decaduto (o peggio, degenerato), infantile e «diverso, così come l'europeo è razionale, virtuoso, maturo, «normale».

L'intreccio di potere e conoscenza che ha creato «l'orientale», annullandolo, in un certo senso, come essere umano, non è quindi per me una questione di interesse esclusivamente accademico. Resta comunque una questione "intellettuale" di un'importanza piuttosto evidente. Ciò che mi auguro, è di avere messo i miei interessi umanistici e politici al servizio dell'analisi e della descrizione di un fenomeno assai concreto: la nascita, lo sviluppo e il consolidamento dell'orientalismo. Troppo spesso la letteratura e la cultura in genere sono ritenute politicamente e storicamente innocenti; non ho mai condiviso tale opinione, e il presente studio sull'orientalismo mi ha ancor più convinto (e spero che saprà convincere i miei colleghi) della necessità che letteratura, cultura e società siano studiate insieme.

Download PDF sample

Rated 4.09 of 5 – based on 28 votes